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Tutto e Intorno

Unione Valle del Torto e dei Feudi

 
     
 
 
 
 

La Storia..
Parlare di Castronovo è come aprire uno scrigno. Al suo interno è custodito, infatti, un vero tesoro, rappresentato da una storia ricca di fatti ed eventi che l'hanno vista, da sempre, protagonista in tutte le fasi che hanno caratterizzato le vicende dell'isola. Le lontane origini di Castronovo di Sicilia trovano 'conferma nell'esistenza di un insediamento arcaico costituito da abitazioni trogloditiche nella contrada Grotte, sulle sponde del fiume Platani, riconducibili al popolo sicano. Il primo nucleo risulta essere quella roccaforte del VI secolo a. C., denomita Crastro, dal significato etimologico greco, che sta a indicare una località particolarmente fortificata con abbondanza di pascoli ed acqua, di cui sono ancora individuabili le fondamenta, che serviva a segnare il limite tra i territori cartaginese, agrigentino e siracusano. La distruzione di Crastro è legata alle guerre servili. Furono i romani infatti, intorno al 105 a. C. che la demolirono per l'appoggio incondizionato dato dai suoi abitanti alla causa degli schiavi.
La popolazione superstite di Crasto si disperse sull'intero territorio castronovese andando a costruire insediamenti sparsi a Regalxacca S. Pietro, Melia ecc.... In questo sito la popolazione castronovese trascorrerà più di cinque secoli al cui dominio si alterneranno, prima i bizantini, poi gli arabi ed infine i normanni.. Dopo varie vicende storiche nei diversi secoli, tra cui l'istituzione nel 1400 di una università avente un proprio statuto; il riconoscimento di "fedelissima", conferito nel 1556 dall'imperatore Carlo V per la temerarietà dei castronovesi nel tenere alto il prestìgio della propria città, per la loro dignità e il rispetto verso i governanti; l'essere diventata capoluogo di comarca alla fine del 500; si arriva al 1812 quando il parlamento siciliano provvedeva alla riforma e al riordinamento dello stato ripartendo la Sicilia in ventitré distretti ed abolendo le comarche.

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Il Territorio
Caratterizzano il territorio la riserva naturale di Monte Carcaci (dall'arabo Murcarcash - ondulato, riferito all'andatura arricciata della sua cresta) il Lago Fanaco e l'area attrezzata di S. Caterina: Numerose sono le specie floricole presenti tra cui: Leccio, Roverella, Pioppo nero. Anche tra la fauna sono rare spelei tra cui il Picchio rosso maggiore, lo Sparviero, Nelle alture che sovrastano il lago Fanaco, posto al centro di un'immensa concavità naturale frapposta a due lunghe catene di montagne che parallelamente si rincorrono, i cui declivi, prosperano una fitta vegetazione di Lecci, Pioppi, Pini, Cipressi e Frassini.

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Luoghi da vedere
All'interno del paese sono sicuramente luoghi da visitare la Chiesa Madre ( XI sec) costruita sul luogo del Castello Normanno, fatto edificare nel 1901 dal Conte Ruggero ed ampliato nel 1375 da Manfredi Chiaromonte, conte di Castronovo. Adibito a presidio militare tra le due grandi città di Himera e Akragas, il castello sorgeva sull'ampia piattaforma naturale ai piedi del Monte Kassar ed era circondato da un ampio fossato, oggi completamente ricolmato. Del vecchio maniero rimangono solo le due torri, di cui una trasformata in campanile, e che mostra ancora le mura colossali ad uso di fortezza, e l'altra nell'attuale abside. La chiesa è a una sola grande navata, presenta una pianta a croce latina con ai lati diverse cappelle.La costruzione della nuova Matrice fu la conseguenza dell'abbandono della vecchia Chiesa Madre Madonna dell'Udienza che sorgeva sulla rupe di S. Vitale. Le uniche caratteristiche originarie conservate sulle mura esterne sono due antiche finestre chiuse: una in stile gotico con arco a tutto sesto equilatero, l'altra una bifora di stile chiaramontano ma senza le colonnine; il portale laterale piccolo, di stile composito greco- romano, in pietra colorata; il portale principale, di pietra lavorata, di stile romanico rifatto nel secolo XVIII. In alto vi è lo stemma dell'antica collegiata greca, un bassorilievo di marmo raffigurante l'Agnello Pasquale disteso sopra un libro con sette sigilli. Sull'altare maggiore è collocato il SS. Crocifisso, opera notevolissima di autore ignoto, che le fonti fanno risalire al 1301.
Adornano le pareti numerosi dipinti, tra i quali "Cristo ai flagelli" del XVII secolo, la "Madonna delle Fragole", opera tardo barocca di autore ignoto.
La Chiesa di San Francesco (XII sec). Fu eretta su sito attuale dopo l'affondamento tellurico di una Chiesa e un convento dedicati a S. Rocco dei quali non resta più alcuna traccia.
La chiesa, ad un'unica navata, senza transetto, completata da un'abside quadrata con copertura a botte lunettata, poggiante su capitelli corinzi, è un piccolo museo d'arte. Varie sono le opere che riempiono le pareti e gli altari laterali (otto in tutto risalenti al 1780), che sono di marmo giallo ricavato dalle cave del Kassar: una bellissima statua lignea raffigurante S. Francesco d'Assisi alta due metri realizzata dallo scultore Konrad Platz; le statue di S. Calogero, di S. Giuseppe e dell'Immacolata Concezione, opera di Filippo Quattrocchi di Ganci (PA).
Di particolare interesse è l'Annunziata, gruppo scultureo in legno di pioppo, salice e tiglio, realizzato nel 1580 da Marco Lo Cascio di Chiusa Sclafani.
La Chiesa di S. Caterina del XVI sec; chiesa è ad unica navata con abside semiscorrevole e catino a porzione di sfera Più che con la sua denominazione vera, però, i castronovesi la conoscono come chiesa della Badia, a motivo della presenza, fino alla fine dell'800, di un monastero di monache benedettine e relativa Madre Badessa. Dell'antico monastero oggi rimane ben poco. Il reperto più importante, conservato in perfetto stato è il grandioso e pregevole gradone del coro o "cantoria", con parete in legno traforato e balaustra intagliata, opera di maestranze siciliane, e al centro del quale spicca lo stemma cittadino dipinto su tavola, mentre il pavimento è in granito. All'interno sono da ammirare l'altare maggiore, realizzato da ignoto nel 700 con tarsie di marmi policromi, un ciborio ricavato da un monolito d'agata, le tele dell'Addolorata, di S. Antonio Abate, di S, Benedetto, di S. Caterina, attribuite a Fra fedele di S. Biagio Platani (AG). Ma sopra tutto la statua in legno dipinto e dorato raffigurante l'Immacolata, datata 1698, opera degli artisti Francesco Ryna e Vincenzo Di Giovanni.
Le Fontane: Fonte Regio, Fonte Rabato, Fonte Kassar La costruzione del Fonte Regio risale al 1567; esso è composto da un abbeveratoio rettangolare lungo 15,5 metri realizzato con blocchi di pietra locale e delimitato lateralmente da due muri di circa 4 metri. Un pregevole bassorilievo che rappresenta lo stemma Regio è collocato al centro del muro frontale. Fonte Rabato venne costruito presso la sorgente Rabat, da cui ha preso il nome (composto da un abbeveratoio centrale di forma rettangolare lungo 13 metri realizzato con blocchi di pietra locale; due vasche, ricavate da due blocchi di pietra locale, sono collocate simmetricamente a ridosso dei due elementi laterali); infine Fonte Kassar è nello slargo tra la salita Kassar e l'inizio del corso Umberto I (fontana, di forma circolare con un diametro di 6,10 metri, ed alimentata da un gruppo erogatore adagiato sul bordo, ricavato da un cubo di pietra bocciardata, sormontato da un elemento a tronco di piramide).

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Attrezzature Museale
All'Interno del territorio comunale sono presenti varie strutture espositive tra cui due musei, una sala espositiva, una pinacoteca, due biblioteche ed un centro culturale.

Attrezzature sportive
Ampie, frequentatissime e svariegate sono le strutture sportivo ricreative presenti nel Comune di Campofelice di Fitalia; tra queste si evidenziano il moderno campo di calcio il palazzetto polifunzionale ed il parco urbano.

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Durante l'Anno

Top Come raggiungere:

Oltre alle feste canoniche sono da evidenziare:

Marzo
Giorno 9 marzo, Festa dì S. Vitale
Giorno 19 marzo, Festa di S. Giuseppe
Maggio
Giorno 3, processione del SS. Crocifisso
Giugno
Giorno 29, Festa di S. Pietro
Agosto
Estate Castronovese
Palio dei 4 Rioni
Settembre
La Processione della Madonna della Bagnara
Novembre
Giorni 24 e 25, La Truscitedda Sagra Dell'olio e di altri prodotti Tipici.


Contatti Utili
Municipio: 091 8217584
U. Turistico: 091 8217584
siti internet:

 

 


 
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